Come scegliere l’imbottitura giusta: terza puntata. Le imbottiture corpose.

Data di inserimento: 02/01/2012
Buon Anno a tutte!
È passato un po’ di tempo dalla seconda “puntata” di questo lungo post, dedicato alle imbottiture da quilting e ai loro utilizzi ideali… Però si sa: le Feste – ma, anche di più, tutti i preparativi che le precedono – sono parecchio impegnative e… Le settimane sono volate, senza che potessi rimettermi a dedicare il giusto tempo che ci vuole per un argomento così articolato
Ma potevo aprire l’anno nuovo, senza mantenere una promessa fatta nell’anno appena chiuso??!!???!! Certo che no! Quindi, eccoci al nostro terzo appuntamento, pensato per fare chiarezza sulle imbottiture più spesse.

Quelle che trovate qui a Casa Cenina hanno spessori compresi tra 0.4 e 0.75 cm circa, che sono, in generale, gli spessori standard delle imbottiture più diffuse per “quiltare” le trapunte da usare in modo tradizionale, diciamo così Cioè le trapunte per i nostri letti, quelle più adatte per poltrirci sotto nelle fredde mattinate invernali, giusto come in questi giorni di gennaio! E, infatti, sono disponibili nelle misure più diverse, per letti singoli, a una piazza e mezza, matrimoniali e persino per i cosiddetti “kingsize”!
Tutte queste imbottiture, inoltre, condividono la completa adattabilità sia per la trapuntatura a macchina, sia per quella a mano e si dividono essenzialmente a seconda del tipo di fibra di cui sono composte: poliestere, lana o cotone. I marchi più noti e affidabili, in questo campo, sono l’americano Hobbs Bonded Fibers e il tedesco Freudenberg.

Del poliestere sappiamo praticamente già tutto: è un derivato del PET – sì, il polietilene di cui sono fatte le bottiglie di acqua minerale! – dal quale vengono filati dei fili molto versatili che, nel caso delle imbottiture come queste sono poi tessuti in trame da pochi denari (intesi non come soldi ma come denari come quelli dei collant, avete presente? Più alto è il numero e più spesso è il collant!), legate con specifiche resine, per prevenire ogni tipo di migrazione delle fibre. Tutto questo rende le suddette imbottiture molto resistenti anche ai lavaggi più vigorosi e alla centrifugazione. Si tratta di imbottiture ideali per le trapunte più da “combattimento” cioè quelle destinate, appunto, a utilizzi che prevedano lavaggi frequenti e a gradazione non bassa, come ad esempio le trapunte da letto o da gioco delle camere dei bambini.

Anche se un po’ meno spesse (da 0.2 a 0.5 cm) sono di poliestere anche queste due imbottiture di Freudenberg: H630 e H640 che meritano, secondo me, una menzione speciale, dato che sono termoadesive: si fissano, cioè, con il ferro da stiro al top del vostro quilt, per poi essere cucite e trapuntate praticamente senza la necessità di imbastitura!!! E, davvero, questa non è cosa da poco Almeno per me che, confesso, non amo affatto imbastire… Soprattutto quando ho per le mani la lavorazione di trapunte grandi!!! Inoltre, grazie proprio a questa loro caratteristica, sono perfette per lavori come il cartonnage con il tessuto – per imbottire i coperchi delle scatole, ad esempio, oppure i lati delle mitiche scatoline vittoriane come questa.

Sul fronte delle fibre naturali, invece, lana e cotone sono i due materiali storici per le imbottiture da patchwork, disponibili in varie misure, comprese quelle più grandi, come questa in lana, da oltre 3X3 metri e di lana sono anche queste, più piccole di dimensioni, ma con caratteristiche specifiche identiche: 115x152 e 205x244.

La lana che costituisce queste imbottiture, infatti, è una morbida lana cardata, lavata e finita con trattamento anti-restringimento e miscela di resina, per minimizzare la migrazione delle fibre. Questa speciale procedura la rende lavabile in lavatrice – un vantaggio non indifferente! – ma, soprattutto, le conferisce uno straordinario potere isolante e traspirante al tempo stesso, in modo che l’eventuale calore corporeo in eccesso possa disperdersi senza problemi. Un’unica raccomandazione: è meglio evitare la centrifuga e preferire sempre un’asciugatura a trapunta distesa

Sopporta benissimo la centrifuga delle nostre lavatrici, invece, il mitico cotone che va senza problemi in lavatrice, anche se dobbiamo sempre considerare la sua naturale tendenza a un leggero restringimento (comunque mai maggiore del 5%) e che nel caso di queste imbottiture (H275, Unbleached 115x152, Unbleached 205x244, Bleached 115x152, Bleached 205x244) è un cotone americano o europeo al 100%, cardato e trattato con un’apposita procedura ad aghi, per evitare che le fibre si ammassino o migrino.

E il cotone è certamente il materiale più versatile e, pertanto, adatto per l’imbottitura di qualsiasi trapunta, più o meno pesante Esiste, tuttavia, una discriminante che può aiutarci nella scelta anche dell’imbottitura di cotone e sta tutta nelle paroline “bleached” e “unbleached”, rispettivamente “sbiancato” e “non sbiancato”. Nel primo caso, si tratta proprio di un cotone sottoposto a candeggio industriale e, quindi, bianco candido, ideale se il nostro patchwork è anch’esso bianco, o di colori chiari, in modo che non si intravedano ombre sotto il top. Analogamente, se questo nostro top è stato composto con tessuti da mediamente scuri a scuri, la scelta più azzeccata sarà proprio il cotone non sbiancato dell’imbottitura “unbleached” naturalmente di colore écru.

Alla prossima “puntata” e... Buon quilting a tutte!
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