Batik: forse non tutti sanno che…

Data di inserimento: 28/03/2014
Ciao a tutti
L’altra settimana, avevamo iniziato a parlare più diffusamente delle stoffe batik, complice la golosissima promozione - ancora in corso fino a tutto lunedì 31 marzo - di tutte queste stoffe, al 25%!

Ora, vediamo un po’ più da vicino la tecnica manuale, ancora oggi in uso, per realizzare questi cotoni e di cui non si conosce l’epoca esatta di origine (anche se gli archeologi hanno trovato dei frammenti di lino egizio, probabilmente utilizzati per bendare le mummie, che sembrano risalire al IV secolo). Sappiamo, però, che tale tecnica viene denominata “tintura a riserva”: ovvero, un metodo che sfrutta la parziale impermeabilizzazione della superficie da tingere, con materiali quali la cera, per ottenere motivi e variazioni di colore spettacolari, dato che la parte “riservata” - o preservata, appunto, dalla stesura del materiale impermeabilizzante - mantiene la propria colorazione originaria, mentre quella esposta prende la nuova tonalità.
La cera è decisamente l’impermeabilizzante più utilizzato, soprattutto nell’arcipelago indonesiano, dove il tessuto destinato a diventare un batik viene cerato su entrambi i lati e, per questo motivo, non ha un dritto e un rovescio: una grandissima comodità, ovviamente, quando si tratta di usare queste splendide fibre per i più svariati lavori di cucito creativo e per il patchwork

Fiori, fogliame, scaglie di pesce, motivi geometrici e puntini, disegni a raggi, triangoli, gocce e fantasie policrome sono i soggetti più diffusi tra i batik di cotone, scelto con trama più regolare possibile, in modo che le tinture penetrino al meglio e i disegni risultino perfetti!
Dopo che i disegni sono stati preparati a parte, la cera sciolta viene applicata usando un piccolo contenitore metallico con beccuccio, oppure con dei pennelli, degli appositi stecchi di legno, con degli stampi metallici, ma anche con dei piccoli blocchi ricoperti di appositi aghi, a seconda del risultato finale che si vuole ottenere. Nel frattempo, in diverse vasche, vengono approntate le tinture per i bagni di colore - che possono anche essere diversi, nel caso della produzione di batik policromi, che prevede l’immersione del tessuto nella vasca di ciascuna tinta diversa, dopo l’applicazione ripetitiva della cera, prima di ciascun bagno - e, dopo aver atteso la completa asciugatura della cera, le pezze vi vengono immerse completamente, per poi essere risciacquate e asciugate. A questo punto, non resta che rimuovere la cera e questo procedimento viene eseguito sfruttando il calore di un ferro caldo, passato sui tessuti collocati con attenzione tra strati e strati di carta speciale, in grado di assorbire totalmente la cera sciolta dal ferro.
Il valore di questi cotoni è, quindi, molteplice, considerando l’altissimo livello artigianale che implica la loro produzione, la loro caratteristica di non presentare un dritto e un rovescio, gli effetti cromatici unici e la tradizione secolare che rappresentano
Sceglierli per qualsiasi progetto di cucito creativo sarà come immergersi in una “cromoterapia” tutta per noi
Alla prossima!
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