Ciao a tutte! Prendo spunto dalla recensione che una delle nostre più attive clienti – e affezionata amiche di lunga data, ormai – ha pubblicato solo qualche giorno fa, per scrivere questo post. E lo faccio con doppio piacere, dato che il blog dovrebbe servire anche a questo: raccogliere impressioni e sensazioni e prenderle come punto di partenza per illustrare più in profondità questo o quel prodotto
Nella fattispecie, il prodotto è una banda di lino
Vaupel Heilenbeck che
Fatatulipano ha recensito con soddisfazione, ma – giustamente, sia chiaro, perché crediamo davvero che sia sempre la scelta migliore esprimere con trasparenza le proprie opinioni! – facendo notare che il prezzo di queste bande è piuttosto consistente.
E lo spunto viene proprio da questa sacrosanta annotazione e dalla mia volontà di aggiungere un motivo in più, oltre alla loro altissima qualità, al costo di questi lini
E questo è il prologo… Ora vi racconto!
A fine giugno, sono stata la fortunata “inviata” di CasaCenina all’open day che
Vaupel Heilenbeck organizza ogni anno per i suoi rivenditori, presso la sede aziendale di Wuppertal: a una cinquantina di km dalla metropoli tedesca Colonia… E ho potuto toccare con mano e vedere con i miei occhi ciò che sta dietro a queste bande: per dirla con un gioco di parole, “le trame dietro a queste trame”
Sono stati due giorni freddissimi, per essere giugno inoltrato, ma decisamente entusiasmanti per tutto il resto! Soprattutto, mi hanno dato l’occasione di capire perché, in questo caso, vale la pena pagare quel poco di più: ed ecco perché ringrazio Fatatulipano per avermi dato questo spunto
Confesso che avevo in mente questo post da due mesi… Ma, tra una cosa e l’altra, lo avevo sempre rimandato: quindi, doppiamente grazie a lei!
Il fatto è che, in un angolino arroccato sulle colline che circondano la pittoresca Wuppertal (a proposito, se capitate in zona in Germania, andate a vederla. Oltre a essere un centro storico della tradizione tessile nord-europea, ricca di case dai morbidi colori pastello, miracolosamente scampate ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, tra cui anche quella dove nacque Friedrich Engels; l’incantevole ferrovia monorotaia sospesa che corre lungo tutto il fiume Wupper, vale da sola la visita! Pensate che fu inaugurata, alla presenza dell’imperatore Guglielmo II, che aveva personalmente contribuito al progetto e l’aveva fatta realizzare, nel lontano 1901 e, ancora oggi, viene usata per il trasporto quotidiano di oltre 70.000 passeggeri, su pittoreschi vagoni che viaggiano a 8 metri da terra e 13 dal fiume!)…
Stavo dicendo: sulle colline che circondano questo gioiellino di cittadina, in un edificio che tutto ha fuorché del capannone industriale (è una grande casa, a dire il vero!), si trova “l’impianto di produzione” di
Vaupel Heilenbeck… E l’ho virgolettato perché anche il suo interno tutto ha, fuorché dell’impianto di produzione!!! Uno dei maestri linaioli più “anziani” del marchio, il signor Klein, ci ha aperto le porte di un salone stracolmo di telai antichi – tutti perfettamente ancora in funzione e tutti rigorosamente di legno massiccio (avete letto bene: legno!) – dove le navette con i fili di lino da trasformare nelle incantevoli bande da ricamo che conosciamo, vengono caricate a mano. E sempre a mano, ogni giorno, i telai vengono avviati, gestiti e mantenuti, con l’aggiunta di quel sapere antico che – purtroppo – è oggi di pochissimi (come il signor Klein) in un mondo pesantemente industrializzato. E ancora a mano, si scelgono i fili di lino (tutti di provenienza italiana, badate bene!) da usare su questi telai, alcuni dei quali risalgono alla seconda metà dell’Ottocento e funzionano perfettamente da allora! Altri sono più “recenti”: e anche qui le virgolette sono d’obbligo, visto che parliamo comunque di strumenti dei primi decenni del Novecento! L’intera produzione
Vaupel Heilenbeck, insomma, è artigianale, si basa su pregiati filati di lini del nostro Paese (che è al primo posto nel mondo per la qualità di questa fibra naturale) e anche se negli uffici della loro sede i computer ci sono, eccome, sono dedicati per lo più agli aspetti gestionali dell’azienda, che esporta praticamente in tutto il mondo e deve, quindi, attingere alla tecnologia moderna in tal senso. Tuttavia, qui risiede la loro peculiarità: sono riusciti a fare un matrimonio felice tra tradizione antica e logistica del Terzo Millennio, il ché – credetemi – non è da tutti!
Le trame
Vaupel Heilenbeck celano tutto questo: artigianalità, maestria e passione antiche coniugate ai mezzi di comunicazione della nostra epoca solo dove strettamente necessario e, soprattutto, un cuore che batte ancora al centro del Vecchio Continente… Dove, ahimè, i costi di produzione non sono bassi… Ed ecco qui parte dell’origine del costo finale di queste bande che, dopo questo mio post a metà tra i più piacevoli ricordi di viaggio e il “finanziario faceto”, spero Fatatulipano e voi tutte amerete forse anche un pizzico in più
Alla prossima e... Buon ago e filo a tutte!
Reply (RoMe16647) Data di inserimento: 12/09/2011
mentre leggevo il post mi immaginavo che emozione deve essere entrare in un posto così ricco di storia e vedere la produzione di questi lini dal vivo...personalmente non ho avuto ancora il piacere di usarli,ma ne ho parecchi in wishlist,però li ho visti dal vivo in un negozio e devo dire che sono favolosi veramente...sinceramente non mi sembra così esagerato il prezzo se pensiamo a lini di alta qualità, e di alta qualità si tratta,credetemi che nei negozi il prezzo è al doppio..quindi grazie a casa cenina che su questo è imbattibile.Romina.
Reply (ElCa954) Data di inserimento: 12/09/2011
Carissima Romina, hai ragione: è stata davvero una grandissima emozione e - confesso - il mitico "Herr Klein", il signore che ci ha guidato attraverso queste meraviglie, alla fine del giro mi ha regalato anche una navetta di filo originale del 1860!!! Prometto che, non appena riesco a trasferire le foto dal mio telefonino al computer, caricherò una piccola galleria di quanto vi ho descritto qui, così condividerò con voi le foto di quanto descritto, che sono molto eloquenti!!! Un abbraccio e grazie :-)
Reply (* Fiory *) Data di inserimento: 13/09/2011
Cara Elena, il tuo viaggio deve essere stato bellissimo: un tuffo nel passato con qualche "contaminazione" di presente, che poi è il futuro che desidererei, convinta come sono che le cose del passato sono migliori di quelle attuali. Anche io ho, nella mia wishlist, parecchie cosette di V&H, ora ordinerò sicuramente qualcosa. Comunque non vedo l'ora di vedere le tue foto. Giuro, sono curiosissima anche perchè la Germania mi piace molto, soprattutto i piccoli paesini. Donna fortunatissima ad avere un filato del 1860!!!!!! Un bacione. Fiorenza
Reply (Quattrocrocette) Data di inserimento: 13/09/2011
Ho utilizzato, e utilizzo, i bordi Vaupel e sono meravigliosi da lavorare, da lavare e stirare, sempre perfetti.
Mi ha fatto piacere leggere questa recensione, ho sempre pensato che fossero davvero "diversi" dalla media e me ne avete dato la conferma. Fortunata tu che hai potuto vedere da vicino .... che fantastica emozione!!
Ciao
Margherita
Reply (* Fiory *) Data di inserimento: 13/09/2011
Cara Elena, che bella esperienza che devi aver vissuto. Io adoro la Germania, soprattutto i piccoli paesini, quindi non vedo l'ora di poter vedere le tue foto. Ma soprattutto la fortuna di poter fare un tuffo nel passato, con la giusta commistione con il presente, che poi è il futuro che desidererei. Penso che solo valorizzando il lavoro manuale ed artigianale possiamo riprenderci. Con i vostri contributi e non solo con una mera vetrina dedicata alla vendita, credo che l'arte del ricamo possa riacquistare il suo valore e la sua giusta considerazione. Magari potesse essere nuovamente un lavoro, socialmente valutato e fonte di guadagno! Anche io ho tante cose V&H in wish-list e al prossimo ordine sicuramente comprerò qualcosa. Ti saluto con un forte abbraccio. Fiorenza
Reply (fatatulipano) Data di inserimento: 13/09/2011
Mia Cara Elena,
debbo ammettere che sei riuscita in pieno nel tuo intento di farmi appassionare ancora di più a queste tele, così originali e così ben curate nei dettagli! Non avrei mai pensato che ancora oggi esistessero dei telai antichi ancora in uso e per di più da parte di una grande azienda tessile.
Sarebbe bellissimo vedere delle foto, come dice Fiory, del posto che hai visitato, anche se dalla tua descrizione mi sento già molto immedesimata nella bellezza di questo posto!
Grazie per avermi citata e grazie per darci sempre modo di esprimerci liberamente nel commentare ciò che ogni giorno noi appassionate di ago e filo utilizziamo.
Un bacione
Elisabetta
Reply (ElCa954) Data di inserimento: 14/09/2011
Una risposta multipla, ma dal cuore, per tutte voi che avete mandato questi entusiasti commenti :-)
Prima di tutto, voglio che sappiate che siete la parte più bella del nostro lavoro e condividere l'entusiasmo che voi e noi mettiamo in tutto questo è il motore di tutto!
Poi, una per una :-)
Per Fiory: ormai siamo praticamente "amiche di penna (elettronica)" :-) Grazie a te e ... Prometto di postare le foto al più presto!!!
Per Margherita: da te, carissima, aspetto le foto dei tuoi lavori sui lini Vaupel ... O magari le hai già postate ne "i lavori di" e io me le sono perse? Fammi sapere, mi raccomando! E un grande grazie anche a te!
Per Elisabetta: a te, che sei davvero l'ispiratrice di questo post, un altro sentito grazie e, quanto alla bellezza del posto descritto, diciamo che - anche se in modo diversissimo - mi ha suscitato la grande emozione che mi suscita, sempre, l'azzurro del mare e la collina con i coniglietti selvatici di quell'antica isoletta che tu conosci così bene!!! ;-)
A tutte voi (anche a te, Romina, là in alto, che sei stata la prima a mandare il tuo carinissimo commento!), un abbraccio speciale e... Continuiamo così :-)
ELENA